Pulp Fiction è stata una pietra miliare nel mondo cinematografico, ma nel film la figura che mi ha sempre catturato l’attenzione è stata quella del signor Wolf, interpretato nel film dall’attore Harvey Keitel, che viene chiamato da Quentin Tarantino per risolvere una situazione alquanto delicata.
Ogni volta che vedo la scena mi salta subito in mente l’accostamento che spesso faccio con la mia figura professionale di mediatore immobiliare, e le similitudini sono tantissime.
La prima: il signor Wolf è stato contattato per risolvere un enorme problema che Tarantino, Travolta e Jackson non sanno come risolvere, per giunta creato da loro;
La seconda: il signor Wolf entra deciso, si presenta e conosce già tutti i presenti, e questo fa trasudare subito sicurezza ed affidabilità;
La terza: il signor Wolf chiede di fargli strada e di essere accompagnato a conoscere il problema, e del problema si raccomanda che deve sapere tutto, o per lo meno tutto ciò che sia conosciuto;
La quarta: il signor Wolf chiede di tornare in salotto ed assaggia il caffè con tutta la calma di questo mondo, quando invece gli altri se la stanno facendo addosso;
La quinta: il signor Wolf, capito il problema e trovata la soluzione, dà gli ordini su come procedere per raggiungere il miglior risultato. Travolta però si risente del fatto che gli venga rivolto un ordine ad agire, ed il signor Wolf risponde candidamente: “Chiariamoci campione, non sono qui per dire per favore, ma sono qui per dirti cosa fare, e se un istinto di conservazione ancora lo possiedi sarà meglio che tu lo faccia, e subito anche. Sono qui per dare una mano e se il mio aiuto non è apprezzato, tanti auguri signori miei”.
Ora, come già detto in altri scritti, toni così sono sempre assolutamente da evitare, questo è certo, però che il mediatore possa avere la stessa “stoffa” del signor Wolf è assolutamente necessario, e questo perché il processo va gestito dall’inizio alla fine in modo tale da evitare errori che possano nascere nel frattempo.
Il mediatore deve “pretendere” di gestire tutto lui dalla a alla z, e se questo non fosse concesso deve avere la forza di alzarsi dal tavolo della trattativa di acquisizione, perché di questo si parla, si è davanti comunque ad una vera e propria negoziazione.
Terminando, se il cliente vuole una figura professionale che lo possa aiutare a gestire una compravendita è opportuno che la scelga e che si possa affidare completamente, mentre il professionista, se non dovesse avere la gestione completa del processo, deve avere la libertà di dire no alla gestione delle futura compravendita.