Tantissime volte mi sono sentito rivolgere questa frase, e altrettante volte ho seguito questa situazione per poi ritrovarmi, SEMPRE, ad avere problemi da risolvere a iosa.

La fretta di mettere in vendita un immobile è tale sia da parte venditore (è meraviglioso ricevere proposte di acquisto subito dopo la messa in vendita) sia da parte del mediatore (ricevere proposte di acquisto da subito alimenta il nostro ego ed il nostro conto corrente, dato che il codice civile ci permette di incassare la mediazione alla proposta di acquisto accettata se libera da sospensive, o da preliminare che sia).

Io sono stato il primo a seguire questa dinamica ma poi, come diceva il mio professore di diritto civile ai tempi in cui presi l’abilitazione (un saluto a Michele Moroni) il vero lavoro da fare è nel periodo che va dall’accettazione della proposta di acquisto alla data del rogito finale, lasso di tempo in cui spessissimo si annidano le più importanti criticità sia a livello urbanistico e catastale, sia a livello emotivo con ripensamenti e turbe varie.

Da qualche tempo invece mi sono educato a tener fede in modo perentorio al mio protocollo di lavoro, protocollo che pretende che, una volta creato il rapporto di fiducia e deciso di iniziare il cammino di vendita insieme, i primi tempi siano dedicati alla ricerca ed ottenimento di tutti i documenti necessari alla vendita ed alla certificazione che sia tutto conforme allo stato di fatto e di diritto, come si suol dire.

E’ comprensibile che questo tipo di attività fatta prima di creare movimento con pubblicità e divulgazione venga vista come noiosa e come un “non lavoro”, ma farlo prima permette di arrivare al risultato finale (la vendita) con molta più velocità e molto meno stress per tutti.

“Ma Giacomo, inizia a proporla, vedrai che poi le cose si metteranno a posto in un attimo, tanto l’immobile è a posto, non c’ho mai fatto niente da quando l’ho preso, quindi non essere così puntiglioso e proponilo”.

Questa frase suona bella ed accattivante ma nasconde l’insidia numero uno nella vendita, ovvero il non sapere come sia realmente posizionato un immobile con i documenti necessari come pezze giustificative, e conseguentemente la possibilità da parte del mediatore di perdere credibilità in un attimo nei confronti di tutti (se stesso compreso) è dietro l’angolo.

Dunque, se avete intenzione di vendere è assolutamente necessario raccogliere tutti i documenti obbligatori per la vendita e per capire se l’immobile sia conforme urbanisticamente e catastalmente sia allo stato di fatto sia allo stato di diritto, e successivamente ogni strategia di marketing sarà sempre ben accetta.

Published On: Giugno 1st, 2025 /