Le radici del concetto di cui voglio parlare nascono da lontano, precisamente nel periodo del Covid, quindi Marzo 2020.

E’ lì che apprendo ed approfondisco la negoziazione di natura anglosassone, con i tanti pro e contro del caso, ma questa scoperta modificherà completamente il mio successivo approccio alla professione.

Contemporaneamente conosco ed interagisco con professionisti del settore di tutta Italia che, come me, iniziano a seguire questo tipo di formazione a stelle e strisce, ed in quella occasione faccio la conoscenza di Antonio, e qualche tempo più tardi anche con sua moglie Mary.

Non succede “apparentemente” nulla di nuovo sino a Gennaio 2025, ma virgoletto l’apparentemente perché, con il senno del poi, capisco che abbiamo investito quel lasso di tempo in conoscenza di noi tramite eventi, situazioni goliardiche e creazione di progetti più o meno riusciti.

Poi arriva Gennaio 2025 come detto, o meglio, arriva Manuela Conti, collega di origini italiane che vive e lavora come agente immobiliare a Londra da più di 20 anni, la quale mi cerca e segnala una realtà da vendere in provincia di Livorno: la Manuela non può operare in ambito italiano per ovvi motivi di autorizzazioni, quindi cerca me e mi chiede se la cosa possa essere interessante da poter valutare e gestire.

Quella costa cosiddetta “degli Etruschi” è a me abbastanza sconosciuta, ma intuisco che Antonio e Mary in primis, ma poi anche Fabio, Chiara, Gaia, Maurizio e Monika (tutti colleghi strepitosi della zona) sono lì di base, e quindi acconsento a valutare ed a prendere in vendita l’immobile.

Fornire la documentazione a tutti in forma privata sarebbe stato un lavoro nel lavoro, tant’è che, d’accordo con la collega londinese, battezziamo una data per dare appuntamento a tutti i colleghi sul posto, oltre che ai venditori e all’architetto che li ha seguiti da sempre per l’immobile di cui stiamo parlando, ed a due fotografi per creare materiale ai fini di marketing.

Proprio Antonio  definisce questo giornata-evento come un “open house tecnico”, dove più professionisti toccano con mano l’immobile da vendere, conoscono e parlano con la proprietà e con il tecnico di riferimento e raccolgono informazioni necessarie per capire come ed a chi proporlo.

La giornata finisce davanti al mare con un ottimo caciucco nei piatti, poi tutti di ritorno alle proprie realtà.

Dopo poco più di un mese Antonio mi cerca e mi dice che ha un interessato, lo stesso avrebbe già formulato una proposta di acquisto e vorrebbe presentarla ai venditori.

Capirete l’entusiasmo e l’adrenalina creatasi e comunque, dopo non poche difficoltà, arriviamo all’accordo ed alla stipula.

Lasciata l’emozione da parte, ho ricostruito il percorso che ha portato a maturazione la vendita, ed è stato grazie ad un fattore che deve essere sempre alla base di ogni rapporto (lavorativo o personale che sia), e questo fattore è la fiducia: Manuela ha avuto fiducia in me e mi ha contattato, io ho avuto fiducia nei colleghi contattandoli e riunendoli, Antonio ha avuto fiducia in me ed ha imbastito il collegamento giusto con un suo cliente  semplicemente creando una newsletter con il suo database.

Fiducia, voglia di fare, voglia di curare gli affari a prescindere, questo è ciò che trasuda da questo racconto, ed è questo che sottolineo, ovvero che la collaborazione è un elemento imprescindibile nel nostro lavoro, che dà solo valore aggiunto, che crea innumerevoli possibilità in più rispetto al non collaborare, concetto e visione limitante e provinciale.

Che siamo agenti o clienti bisogna parlare della collaborazione e soprattutto collaboriamo, e sicuramente sarà tutto più semplice.

Published On: Luglio 9th, 2025 /